Più di 35.000 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione e stanno trovando accoglienza nelle strutture allestite dai Comuni e dalla Protezione civile (scuole, palazzetti e palestre); i fiumi e corsi d’acqua esondati sono in totale 23; si sono registrati 58 allagamenti in più di 40 comuni; attualmente sono circa 300 le frane e gli smottamenti in movimento sul territorio; al momento, le strade chiuse sono più di 500, di cui 200 solo parzialmente.
In uno scenario calamitoso di queste proporzioni il Comando Provinciale di Bologna fornisce il suo importante contributo ai più di 1000 Vigili del Fuoco impegnati, di cui più di 600 provenienti da altre regioni. Sono tutti ugualmente impegnati in continui interventi di soccorso, se ne contano oltre 4 mila (con il salvataggio mediante elicotteri di centinaia di persone), che svolgono con la consueta competenza e professionalità, sempre accompagnata da quel tratto di umanità che li caratterizza.
In questa prima fase di messa in sicurezza delle persone e delle cose, i soccorritori acquatici sono circa 300, una sessantina tra sommozzatori e SAF (Speleo Alpino Fluviali). Nella complessa macchina dei soccorsi pubblici, i vigili del fuoco rappresentano un ingranaggio fondamentale e irrinunciabile.
Si farebbe torto al loro impegno se si indugiasse nella retorica degli eroi senza denunciare una volta di più la grave carenza di uomini e di mezzi in cui si trovano ad operare, senza alcun piano organico di assunzioni come per la restante parte della PA, a cui si aggiunge lo scandalo della mancata copertura assicurativa INAIL, come segnalato negli scorsi giorni da Mauro Giulianella, responsabile nazionale dei vigili del fuoco della FP CGIL.
Non si finirà di ringraziarli mai abbastanza per il loro prezioso lavoro quotidiano di cura ed assistenza alle persone, ma chiediamo al Governo e alle Istituzioni di fare fino fondo la loro parte con risposte concrete e rapide.