Nella notte tra venerdì 18 e sabato 19, si è consumata un’altra aggressione nei confronti di due operatori dipendenti della Coop Brodolini, mentre svolgevano il loro lavoro di pulizia dei portici nella zona di Piazza dei Martiri a Bologna.

Dopo essere stati importunati e minacciati da un malintenzionato che chiedeva loro denaro brandendo una bottiglia, sono stati seguiti e aggrediti fisicamente.

A nulla sono valsi i tentativi di far ragionare l’aggressore tanto che un operatore è stato colpito con un pugno al volto e l’altro con un getto di acqua bollente dalla lancia idro-pulitrice che nel frattempo gli era stata forzatamente sottratta, procurandogli bruciature all’orecchio.

Solo la tenacia dei due operatori, seppur feriti, ha impedito all’aggressore di raggiungere il loro mezzo per prendere oggetti di lavoro potenzialmente pericolosi.

L’aggressore si è poi dileguato minacciando di ripresentarsi nelle sere successive.

Non è la prima volta e accade sempre più spesso, che lavoratrici e lavoratori che operano nei servizi pubblici vengono aggrediti e minacciati nello svolgimento della loro attività. Accade nella sanità, accade nei servizi sociali e accade, come in questo caso e in quello accaduto di recente in montagnola, anche agli operatori che si occupano della pulizia delle nostre strade e parchi.

Occorre un’attenzione particolare da parte del datore di lavoro, di vicinanza e supporto, oltre che di piena assistenza legale per i propri operatori.

Occorre che Hera e Brodolini mettano in atto in maniera condivisa con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, azioni organizzative delle attività che non espongano gli operatori a situazioni di incolumità, a maggior ragione quando svolgono il servizio in zone ritenute a rischio, a partire da una ridefinizione del numero di operatori per squadra di intervento.

Occorre che vengano predisposti protocolli di intervento da attuare in caso di aggressione e occorre che, in sinergia con la committenza pubblica (in questo caso il comune di Bologna) e le forze dell’ordine, vengano definiti presidi di vigilanza idonei a seconda delle zone di intervento.

Non è accettabile che operatori che svolgono servizi per la collettività siano sottoposti al rischio della la loro incolumità.