Sereni Orizzonti, gruppo friulano guidato da Massimo Blasoni, ha annunciato qualche mese fa nuovi e cospicui investimenti, circa 200 mln di euro per realizzare 20 nuove strutture per anziani nei prossimi cinque anni. L’azienda è già ben radicata nel territorio italiano con residenze per anziani e persone affette da problemi psichiatrici in 10 regioni: in testa il Piemonte con 27 strutture, segue la Toscana (11) e il Friuli Venezia Giulia (11) poi la Lombardia (10), l’Emilia Romagna (6), la Liguria (5), il Veneto (8), il Lazio (3) e ancora la Sardegna (3) e la Sicilia (1). E’ il secondo colosso italiano con 2.227 dipendenti e, da qualche tempo, ha deciso di esplorare anche il mercato estero, aprendo una RSA in Spagna.

Sono molti gli articoli di giornale che narrano le gesta del gruppo e della holding ad essa collegata ma esiste il rovescio della medaglia: gravi inadempienze in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e l’applicazione di contratti collettivi nazionali pirata e peggiori , sia dal punto di vista economico che normativo.

Sono soltanto 17 i RLS (Rappresentante per i Lavoratori della Sicurezza) eletti o designati su 85 strutture e ben 3 regioni italiane non hanno mai proceduto alla nomina di un RLS , in violazione del D.Lgs. 81/08 (Testo unico sulla sicurezza). E’ evidente che le residenze per anziani dopo il COVID hanno cambiato pelle e l’incidenza di patologie croniche è aumentata drasticamente. L’assenza dell’RLS comporta mancanza di trasparenza nella valutazione del rischio biologico nei confronti dei lavoratori e parimenti le infezioni verso gli ospiti potrebbero essere sottovalutate.

Sul fronte Contratti di Lavoro l’azienda ha scelto unilateralmente di applicare il CCNL AIOP 2012 e il CCNL Anaste 2020: entrambi i contratti sono pirata, ovvero siglati con sindacati non rappresentativi, nonostante le sigle confederali (CGIL CISL e UIL) detengano la maggiore rappresentanza tra le lavoratrici e i lavoratori. Entrambi sono contratti che pagano meno rispetto ad altri contratti applicati nel comparto e la cosa è ancora più grave se pensiamo che la Sereni Orizzonti si finanzia anche con risorse pubbliche per i posti in convenzione.

Bologna ha sul territorio metropolitano 3 strutture per anziani con oltre 100 posti letto della società Sereni Orizzonti, la Fp Cgil bolognese da anni ha avviato un percorso vertenziale per le molteplici situazioni che coinvolgono la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentandole in più occasioni anche alla Prefettura, arrivando sino ad un art.28, condotta antisindacale, per gli inadempimenti della società sulle informazioni relative all’utilizzo di personale somministrato.

Nel mese di Febbraio 2024 la Sereni Orizzonti ha deciso unilateralmente di cambiare contratto collettivo nazionale da ANASTE (2005/2009 firmato da CGIL CISL UIL) con un tabellare fermo da due decenni ad AIOP RSA ccnl ( non sottoscritto dai sindacati confederali, contratto pirata) che a fronte di un aumento tabellare è peggiorativo negli aspetti normativi soprattutto sulla malattia.

La società Sereni Orizzonti non è nuova a gesta del genere, così come non è nuova ad articoli che cercano di evidenziare le modalità con la quale questa società tiene relazioni sindacali sui territori che hanno prodotto spesso mobilitazioni del personale con presidi dinanzi alle strutture, anche dopo avere esternalizzato l’assistenza degli operatori socio sanitari di una delle strutture ad una società che applica un ccnl PIRATA e paga i lavoratori 6,44 euro lordi ora comprensivi di rateo di 13ma e del tfr…

La Funzione Pubblica CGIL, presente in tutte le regioni, in cui la Sereni Orizzonti opera, ha chiesto all’azienda di aprire un confronto stabile, applicare un contratto nazionale che riconosca ai propri dipendenti salari dignitosi e rispettare le norme relative alla salute e sicurezza. L’azienda, dopo un confronto che ha avuto esiti negativi, ha risposto di non avere risorse economiche per dare risposte ai propri dipendenti. Continueremo pertanto nella mobilitazione, con segnalazione agli enti preposti e alle istituzioni.