Si è svolto il 9 Agosto scorso, l’incontro tra i rappresentanti della Fp CGIL, CISL Fp e UIL Fpl del Sant’Orsola Malpighi, Cesare Berselli, Caterina Saponaro e Filomena Ciociola, e la direzione del S.Orsola Malpighi per discutere in merito alle misure urgenti adottate per far fronte alle criticità emerse dal numero di pazienti gestiti in Pronto Soccorso e all’aumento dei casi Covid.
I Sindacati sono in stato di agitazione per l’aumento dei posti letto nelle U.O. che sono già in forte sofferenza a causa dei sottorganici. Manca il personale.
“Come già avvenuto tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 – denunciano i sindacati – quando la gestione del pronto soccorso del S.Orsola Malpighi di Bologna diventò un problema, si utilizza come soluzione lo scarico di responsabilità sugli operatori presenti nelle aree delle Medicine, Geriatrie, Nefrodialisi e sulla media Intensità del pad.23.
Tutto ciò si traduce – continua la nota –  in doppi turni diurni e notturni al personale rimasto in servizio per coprire le assenze per ferie, malattia, infortunio, congedi parentali. I Sindacati evidenziano anche di personale “spostato” temporaneamente ad altre unità operative affinché sia garantita l’assistenza di base e l’implemento dei posti letto per il dea follo del Pronto Soccorso.
Si tratta, affermano Berselli, Ciociola e Saponaro, di una “situazione drammatica che, oltre a mettere sotto stress la tenuta dell’integrità psicofisica delle lavoratrici e dei lavoratori, rischia di mettere in pregiudizio la percezione della qualità di cura dei pazienti che lamentano il poco tempo che viene loro dedicato durante il tempo di ricovero”.
Dopo l’incontro i sindacati si sono dichiarati parzialmente soddisfatti.
“Abbiamo ottenuto dall’azienda una valorizzazione economica per gli operatori coinvolti nel piano del sovraffollamento, ma ribadiamo che bisogna trovare modalità e strategie operative differenti, oltre che immediate, per far fronte a questa insostenibile situazione.
Occorre da subito mettere in atto un piano straordinario di assunzioni per far fronte alle necessità di risposte in termini di cura e che permetta di determinare carichi e condizioni di lavoro dignitose e sostenibili.
È necessario adottare scelte organizzative che non compromettano le condizioni di lavoro per garantire la continuità e la qualità dei servizi senza gravare sugli operatori”.