È il quesito emerso oggi nella partecipatissima assemblea organizzata dalla Fp Cgil di Bologna.
Si tratta di professionisti attivi in più servizi comunali, quelli educativi scolastici territoriali e altri dei Quartieri, in diverse unità operative dell’Area Educazione (tra cui l’unità operativa Adolescenti), in diversi servizi del Dipartimento Welfare e promozione del benessere di comunità.
Lavoratrici e lavoratori assunti dal Comune di Bologna per la loro professionalità specifica, per la quale l’ultima graduatoria a seguito di concorso del 2019, si è esaurita.
Lavoratrici e lavoratori che da tempo interrogano il Comune sul loro destino professionale, senza alcuna risposta.
il Comune intende dare applicazione al nuovo ordinamento professionale stabilito dal contratto nazionale per questi professionisti? Se si, come è quando?
Dovrebbero essere inquadrati come funzionari. Una ovvietà visti i titoli formativi richiesti oltre che per la recente istituzione dell’Ordine professionale nazionale dei Pedagogisti ed Educatori Professionali Socio-Pedagogici. Ma il comune di Bologna non dà risposte.
Che senso ha disperdere professionalità specifiche assegnando mansioni totalmente non attinenti al ruolo educativo e al contempo denunciare difficoltà o impossibilità a colmare le crescenti vacanze di organico per ruoli nei quali tali professionalità sono fondamentali per i servizi ai cittadini?
Gli annunci di maggiore incisività delle politiche ad esempio sull’adolescenza o più in generale sulla fragilità giovanile rimangono e rimarranno solo annunci, se al contempo non si investe sul lavoro e sulle professionalità che garantiscono ai cittadini, e specificatamente alle fasce più esposte, quei servizi!
Anche nel Comune di Bologna la reale volontà di dare un futuro a questi servizi ai cittadini si misura sulle azioni concrete come la reale valorizzazione del ruolo e della funzione degli educatori professionali socio-pedagogici. Serve assicurare continuità e qualità ai servizi che gli stessi garantiscono ai cittadini.
Vale per i dipendenti del comune come per i tanti che operano attraverso gli appalti.
Senza lavoratori non ci sono servizi!
Senza qualità nelle condizioni di lavoro, non c’è qualità nei servizi pubblici!
Anche per questo, la FP CGIL ha proclamato lo sciopero generale dei servizi pubblici metropolitani del 23 Maggio.