Neĺla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria Metropolitana della scora settimana, siamo stati informati sul Piano di apertura di nuovi Cau nel territorio Metropolitano. Entro la fine di Aprile saranno tre: Uno a San Lazzaro di Savena, Uno all’Ospedale Maggiore e uno al Policlinico Sant’orsola – Malpighi, ma altre aperture sono previste entro l’anno e nei prossimi.
“La proposta di aumentare i servizi ai cittadini, come nel caso dei nuovi CAU, ci vede sempre favorevoli, ma ovviamente concordando i tempi e con il personale necessario e adeguatamente formato come fatto nell’autunno scorso per l’apertura dei CAU già presenti nel territorio. Senza queste condizioni per la Fp Cgil sarà complicato partire.”
Facciamo notare che la situazione attuale vede un calo del personale nelle tre Aziende Sanitarie bolognesi, che non si ferma da gennaio del 2022. I risultati si vedono nella richiesta costate di doppi turni agli operatori, indipendentemente da dove lavorano.
Dopo due anni di tagli adesso la coperta è davvero così corta che l’unica ssoluzione è quella di tagliare i servizi, come già accaduta nel 2023 in maniera più o meno mascherata da parte delle aziende metropolitane.
Un danno per i cittadini, specialmente sul territorio e specialmente per chi è più fragile.
Noi denunciamo la situazione da marzo dell’anno scorso, ponendo un argine, ma siamo al limite di tenuta sui servizi. Nell’approsimarsi delle ferie estive, nessuno pensi di privare gli operatori della sanità delle ferie estive, spesso le uniche che riescono a fare.
A fronte del calo di risorse economiche e di personale programmato, abbiamo nuovamente chiesto alle tre Aziende Sanitarie del territorio di aprire il confronto su una analisi organizzativa complessiva che definisca le priorità delle risposte da dare alle cittadine e ai cittadini in termini di servizi sanitari. Non possiamo permetterci sovrapposizioni e scelte improvvisate di breve respiro che non tengano conto della tenuta complessiva del Servizio Sanitario pubblico del nostro territorio.
Abbiamo scioperato a novembre 2023 e torneremo a farlo in primavera e siamo pronti a tutte le azioni di mobilitazione necessarie”.