La Fp CGIL assieme a Confsal, Uil PA, FNS Cisl e USB hanno dichiarato lo stato di agitazione e formalmente attivato la preventiva procedura di conciliazione delle controversie.
Il 9 aprile del 2024, a seguito di un incidente che causò l’esplosione ed un crollo parziale nella centrale idroelettrica di Bargi (frazione di Camugnano) causando così la morte di sette persone, iniziò un lungo e travagliato intervento di soccorso e messa in sicurezza di un sito unico nel suo genere.
Già dal 20.5.2024 il Comando di Bologna si prodigò dando formali indicazioni al personale intervenuto il 9 aprile dalle ore 15:35 fino alle ore 24:00 del 10 aprile, di recarsi presso l’Ospedale Bellaria per sottoporsi a visita pneumologica con spirometria flusso/volume, in quanto a conoscenza della presenza di amianto nell’area di intervento, come peraltro comunicato dalla società Enel Green Power.
A seguito di problematiche di natura organizzativa/amministrativa sollevate dalla struttura sanitaria, lo stesso comando provinciale disponeva l’attivazione del protocollo “rischio amianto” dandone informazione ai dipendenti, con la possibilità di svolgimento delle visite previste dallo steso, presso la sede di Bologna e presso studi medici convenzionati. Tutto ciò è stato disatteso.
Sono quindi seguite numerose note sindacali e richieste di chiarimenti per avere delucidazioni su tempistiche e modalità degli screening al personale intervenuto, ma nessuna nuova disposizione chiara e trasparente è intervenuta per l’applicazione del previsto protocollo sanitario per esposizione ad amianto e/o sostanze pericolose nei riguardi del personale potenzialmente esposto nel corso delle operazioni di soccorso. Inoltre non risulta nei fascicoli personali dei dipendenti traccia della potenziale esposizione a rischio da amianto.
il 13 Marzo 2025 le organizzazioni sindacali su citate, hanno chiesto di avere copia delle comunicazioni intercorse tra Comando Provinciale e Direzione Centrale Salute circa l’esatta procedura da adottare nei confronti del personale e di conoscere le tempistiche esatte e le modalità da seguire per gli approfondimenti necessari.
La risposta, su un tema di primaria importanza quale salute e sicurezza, intervenuta 27 giorni dopo la richiesta, non soddisfa le scriventi Organizzazioni Sindacali in quanto reca solo informazioni sommarie e non risolutive. Per questo, siamo stati costretti a richiedere la formale attivazione della preventiva procedura di conciliazione delle controversie di cui all’accordo di settore, così come previsto dalla legge 146/90 e ss.mm.ii pronti a proclamare lo sciopero qualora ancora una volta inascoltati.
Auspichiamo che il tema della salute e sicurezza sul lavoro non sia esclusivo interesse di chi quotidianamente opera in condizioni spesso proibitive, per garantire adeguato soccorso.