Siamo stati informati dalla dirigente dell’Archivio di Stato di Bologna che la sede distaccata di Imola chiuderà per la grave carenza di personale.
Sono anni che la FP CGIL denuncia, inascoltata, la necessità di attuare un piano straordinario delle assunzioni per far fronte ad una situazione di anni che sta caratterizzando l’intero sistema dei servizi ai cittadini e anche tutti gli uffici territoriali del Ministero della Cultura.
Gli archivi, così come le biblioteche, i musei e tutti gli uffici del MiC costituiscono un prezioso presidio culturale e istituzionale sui territori e la loro chiusura rappresenta non solo una sconfitta per tutto il Ministero, ma anche una grave penalizzazione per la collettività.
Gli archivi garantiscono un servizio essenziale perché custodiscono documenti che rappresentano la conservazione della memoria delle nostre comunità accessibili a tutti coloro che li frequentano: cittadini, studenti, studiosi e professionisti.
L’archivio imolese, pur non essendo aperto tutti i giorni, ha un numero di fruitori importante che potrebbero sicuramente crescere ancora se disponesse di un organico più consistente. L’incremento del personale permetterebbe inoltre di ampliare l’orario di apertura giornaliera incrementando l’offerta didattica alla comunità scolastica del circondario imolese. Chiuderlo in un territorio che peraltro rappresenta uno dei principali centri culturali, economici e turistici della città metropolitana di Bologna e della nostra regione, non è per noi ammissibile.