Si è conclusa nella giornata di ieri, 19 settembre, una settimana di cooperazione sindacale tra le strutture locali della CGIL di Bologna e della confederazione sindacale turca DISK dell’area metropolitana di Izmir (Ege).

La CGIL di Bologna e DISK Ege hanno deciso di avviare questo progetto di cooperazione, condividendo gli stessi valori e riconoscendo l’importanza della solidarietà internazionale tra lavoratrici e lavoratori e organizzazioni del movimento operaio, con l’obiettivo di rafforzare l’iniziativa sindacale nei rispettivi territori, socializzando strategie, obiettivi e buone pratiche.

Le due aree metropolitane hanno in comune aspetti simili. Bologna ed Izmir sono città con una solida base industriale e un diffuso sistema di servizi pubblici; sono entrambe città universitarie e sono governate da amministrazioni progressiste; in entrambi i territori si registrano tassi di sindacalizzazione più alti della media nazionale ed una forte azione di contrattazione collettiva.

La cooperazione sindacale avviata tra la CGIL di Bologna e DISK Ege si è proposta, sin dal lavoro di preparazione, di affrontare temi concreti, come l’estensione della sindacalizzazione e della contrattazione collettiva, il miglioramento delle condizioni di lavoro, l’aumento dei salari (tanto più in un momento in cui la Turchia è segnata da un’inflazione fuori controllo) e la tutela del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati, i processi di esternalizzazione e la difesa dei posti di lavoro.

La delegazione della CGIL di Bologna era composta da un funzionario FIOM (Giacomo Cossu), una componente della segreteria FILT (Daniela Modonesi), dal Segretario Generale della Funzione Pubblica (Marco Pasquini) e dal Segretario Generale della Camera del Lavoro (Michele Bulgarelli).

Fra i tanti incontri e scambi fatti, on una municipalità dell’area metropolitana (Karsiyaka) abbiamo partecipato ad un presidio di lavoratrici e lavoratori pubblici (organizzati dalla categoria Genel-Is) che manifestavano contro licenziamenti ingiustificati.
Con loro abbiamo anche discusso del sistema di esternalizzazione dei servizi pubblici che ovunque produce insicurezza lavorativa, precarietà e riduzione dei salari.