“Ora si prosegua verso ulteriori miglioramenti delle condizioni economiche e lavorative nei servizi pubblici comunali.” Afferma Michela Arbizzani della FP CGIL di Bologna
Nelle assemblee tenute ieri dalla RSU del Comune di Bologna con il coinvolgimento di tutti i settori comunali, ampia maggioranza di voti favorevoli (circa il 70%) alla preintesa sul nuovo contratto collettivo integrativo e sul riparto delle risorse del fondo per il salario accessorio firmata il 9 dicembre 2025 da FP CGIL con CISL FP, UIL FPL e RSU del Comune di Bologna.
Pur a fronte delle inaccettabili limitazioni nazionali sui livelli di salario accessorio (con tetto fermo al 2016) e sulle spese del personale nei servizi pubblici, varie le novità positive acquisite, sia dal punto di vista economico che delle condizioni operative.
Tra queste l’aumento di oltre il 20% dei livelli di produttività che saranno distribuiti per l’anno 2024, il raddoppio rispetto al 2023 delle risorse economiche 2024 destinate ai differenziali stipendiali (ex progressioni economiche orizzontali); dal 2025 rivalutazioni di indennità di responsabilità e di condizioni di lavoro; sviluppo concreto della mobilità interna all’Ente; aumento delle giornate annue di lavoro agile e introduzione del lavoro agile “solidale”; applicazione dal 2024 della valutazione del dirigente da parte dei collaboratori. Consolidata inoltre la corresponsione di buoni pasto per tutti i turnisti (a partire dalla Polizia Locale) e già previsto dal 2025 uno specifico finanziamento per azioni di welfare integrativo, aggiuntivo rispetto al fondo del salario accessorio.
Con il voto favorevole di lavoratrici e lavoratori, si passerà ora alla firma definitiva ed entreranno quindi in vigore i miglioramenti acquisiti. Per noi si tratta comunque di un inizio e non certo di un arrivo.
L’Amministrazione Comunale ha di recente dichiarato di volere cambiamenti all’interno della macchina comunale. Per parte nostra sottolineiamo che il cambiamento più urgente è appunto quello relativo alle condizioni retributive e di lavoro di chi garantisce tutti i giorni i servizi pubblici comunali ai cittadini.
Col nuovo contratto integrativo si fa un passo avanti concreto nella giusta direzione, ma serve molto di più.
Senza lavoratori non ci sono i servizi pubblici. Servono assunzioni adeguate, aumenti salariali tangibili, disponibilità vera al confronto sui miglioramenti organizzativi possibili.
Questo continueremo a chiedere con forza sui tavoli di contrattazione come in piazza: a Roma come a Bologna!