Il Governo ringrazia i Vigili del Fuoco intervenuti a Bargi. Sono dovuti e apprezzati, afferma la FP CGIL di Bologna, ma servono atti concreti!
Questa mattina 18 Aprile, Emanuele Prisco, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno e Galeazzo Bignami, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti alla presenza dei vertici nazionali del Corpo dei Vigili del Fuoco, si sono ritrovati presso la sede di Bologna e della Direzione regionale, per ringraziare di persona le squadre di vigili del fuoco che si sono alternate nelle complicate e rischiose operazioni di soccorso, che hanno svolto con la consueta professionalità e umanità, nella centrale elettrica di Bargi – Suviana.
Grandi professionisti, coraggiosi e dediti al proprio lavoro che hanno rischiato la propria vita per cercare di portare in salvo i feriti e purtroppo recuperare ai loro cari i deceduti.
Lo scenario d'intervento, unico nel suo genere, che hanno rappresentato i soccorritori ha messo in evidenza condizioni di lavoro estreme e pericolose che andrebbero a nostro avviso riconosciute oltre ai dovuti ed apprezzati ringraziamenti.
Come FP CGIL denunciamo da anni la necessità di un piano straordinario di assunzioni per coprire la grave carenza di personale anche nel corpo dei Vigili del Fuoco che a Bologna si traduce, per quanto ci è dato sapere, in circa il 20% in meno del personale operativo e circa il 50% in meno del personale tecnico-amministrativo.
A ciò si aggiunge una dotazione di mezzi e strumentazione spesso vetusta con la quale gli operatori sono costretti a far fronte alle tante emergenze, come quella di Bargi, oltre l’attività ordinaria.
Occorre valorizzare e mettere nelle migliori condizioni di operare chi con il suo lavoro si occupa del soccorso e della sicurezza di tutti. Si tratta di persone che si prendono cura di altre persone.
I ringraziamenti sono dovuti e apprezzati, ma servono atti concreti.
Anche per questo La FP CGIL di Bologna ha proclamato lo sciopero generale per il 23 Maggio 2024 di tutti i servizi pubblici e privati del territorio metropolitano bolognese.
URP Comune di Bologna: le Lavoratrici e i Lavoratori denunciano carenza di personale, software informatici e luoghi non sempre adeguati
Si è svolta il 17 Aprile una partecipatissima assemblea convocata dalla FP CGIL di Bologna, delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti gli Uffici Relazioni con il Pubblico, che garantiscono tutti i giorni il front office dell’amministrazione comunale di Bologna verso tutti i cittadini.
Carenza di personale, software informatici e luoghi non sempre adeguati, procedure complesse che complicano la relazione e la risposta ai cittadini, esponendo a rischi concreti di aggressioni; presenza diffusa di personale sotto inquadrato; assenza di risposte salariali; progetti riorganizzativi che mettono in gioco anche il futuro dei Quartieri senza alcun coinvolgimento di chi sarà chiamato ad applicarli.
Poca o nulla l’attenzione a questo servizio fondamentale per i cittadini e a questi lavoratori, tra l'altro chiamati in queste settimane anche a prestazioni aggiuntive straordinarie per garantire il diritto di voto di tante e tanti cittadini!
Basta mettere all’ultimo posto nell’ordine delle priorità le lavoratrici e i lavoratori che garantiscono i servizi pubblici a tutti!
Alle lavoratrici e ai lavoratori diamo appuntamento ad altre iniziative che saranno messe in campo, per denunciare anche pubblicamente questa situazione, fino allo sciopero generale metropolitano già dichiarato dalla FP CGIL di Bologna per tutti i servizi il prossimo 23 Maggio!
Servizi educativi e infanzia. Anche a Bologna una grande giornata di mobilitazione promossa dalla Fp Cgil
Oltre cinquecento, le lavoratrici e i lavoratori dei servizi educativi e scolastici fascia 0-6 anni gestiti dai Comuni e dalle Unioni della Città Metropolitana di Bologna che hanno partecipato all'assemblea sindacale indetta da FP CGIL.
Il futuro del servizio educativo e scolastico pubblico fascia 0-6 anni è a rischio e va invece garantito anche alle nuove generazioni.
Esternalizzazioni sostitutive, standard qualitativi affidati alla sola abnegazione delle lavoratrici e dei lavoratori, apporto sempre più ampio di precariato, anche con maggior costo come in somministrazione quando non con apporto di appalti ad hoc.
Servono cambiamenti nelle leggi nazionali ma serve anche una forte, significativa e immediata assunzione di responsabilità da parte di tutta la politica territoriale
Noi, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, non accettiamo né accetteremo la diminuzione numerica e qualitativa dei servizi pubblici nel nostro territorio, a partire da quelli più delicati come quelli rivolti all’infanzia nella fascia 0-6!
Anche per questo FP CGIL Bologna ha già proclamato lo stato di agitazione metropolitano e arriverà il 23 Maggio 2024 allo sciopero generale metropolitano di tutti i servizi pubblici!
FP CGIL Bologna ha proclamato lo stato di agitazione, verso lo sciopero generale in tutti i servizi pubblici e privati dell’area metropolitana, che fanno capo alla categoria bolognese.
Lo scorso 3 aprile la FP CGIL di Bologna ha proclamato lo stato di agitazione in prefettura per tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati afferenti ai comparti Sanità, Funzioni Centrali, Funzioni Locali, Igiene Ambientale, Terzo Settore (Servizi Socio Assistenziali Educativi Privati) dell’area metropolitana di Bologna, che fanno capo alla categoria bolognese
Occorre che le istituzioni pubbliche e le parti datoriali pubbliche e private del nostro territorio si facciano promotrici e rivendichino nei confronti del Governo, un piano straordinario di assunzioni, affrontino il tema salariale anche attraverso la contrattazione decentrata e attuino corrette e adeguate relazioni sindacali necessarie a contrastare la riduzione dei servizi erogati e a migliorare le condizioni di lavoro delle lavoratrici e lavoratori che in essi operano.
Gli inadeguati livelli assunzionali e salariali, il contrasto al precariato, alle esternalizzazioni e al lavoro povero, la lotta per la parità di genere e contro ogni violenza e discriminazione, la corretta applicazione dei contratti nazionali di riferimento, il corretto inquadramento contrattuale, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il diritto alla formazione, il reale coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori nell’organizzazione del lavoro attraverso corrette e adeguate relazioni sindacali, sono temi che uniscono le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo, in tutti i comparti in tutto il territorio metropolitano.
Occorre valorizzare il ruolo fondamentale e le condizioni lavorative, sempre più insostenibili, del personale che opera nei servizi pubblici tutti.
Oltre 2000 sono le unità di personale che si sono perse negli Enti delle Funzioni Locali e in quelli delle Funzioni Centrali. Nelle Aziende sanitarie del territorio l’incremento di personale, dovuto alle assunzioni in deroga fatte nel periodo dell’emergenza Covid è già stato vanificato dalle disposizioni regionali che hanno imposto il rientro ai livelli di spesa e di personale in servizio, al periodo pre-pandemia.
Non va meglio nei servizi pubblici gestiti in concessione o in appalto dal Pubblico al privato dove le condizioni economiche e contrattuali peggiorative, oltre alle sempre più insostenibili condizioni di lavoro dovute alla carenza di personale e a scelte organizzative inadeguate e penalizzanti, stanno determinando, come avviene nel pubblico, la fuga del personale.
È messa in grave pregiudizio la tenuta dei servizi ai cittadini.
Per fare solo qualche esempio, mancano cancellieri e ufficiali giudiziari per velocizzare i processi, operatori di polizia penitenziaria per garantire il presidio delle case circondariali, ispettori specializzati per il presidio della sicurezza nei luoghi di lavoro, medici, infermieri e operatori sanitari per ridurre le liste di attesa, garantire il sistema sanitario di prossimità e la prevenzione, operatori socio-sanitari e assistenti sociali per far fronte ai reali bisogni di presa incarico delle persone, educatori e collaboratori per garantire l’offerta di servizi educativi per l'infanzia di qualità, ridurre le liste di attesa e agire efficacemente politiche di inclusione e di contrasto all'emarginazione, operatori di polizia locale, tecnici e addetti alla manutenzione per il presidio e la cura del territorio, personale addetto alla cultura nelle biblioteche e nei musei, personale amministrativo che è al cuore del funzionamento di tutti gli enti pubblici e garantisce il corretto svolgimento di tutte le procedure.
Siamo consapevoli che anni di mancati investimenti e di tagli di risorse economiche e di personale disposti da molti dei Governi che si sono succeduti e anche dall’attuale su sanità, istruzione, giustizia, e più in generale sul sistema dei servizi ai cittadini - il welfare - e sull'articolato sistema della pubblica amministrazione, in particolare su gli enti di prossimità, hanno avuto, hanno e avranno un effetto dirompente anche sul nostro territorio. A maggior ragione è necessaria una presa di posizione chiara da parte delle istituzioni locali, dai datori di lavoro pubblici e privati del nostro territorio e la volontà di sviluppare corrette e adeguate relazioni sindacali necessarie a contrastare la riduzione dei servizi erogati e a migliorare le condizioni di lavoro delle lavoratrici e lavoratori che in essi operano.
Così non è.
Per queste ragioni FP CGIL Bologna ha ritenuto di proclamare lo stato di agitazione in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati del territorio, verso lo sciopero generale di tutta la Categoria.
Istituto Penale per Minorenni e Casa Circondariale in emergenza totale! E' l'ulteriore denuncia della Fp Cgil di Bologna
La FP CGIL di Bologna ha appreso della scoperta durante una perquisizione, di un grosso buco scavato in una camera detentiva dell’Istituto minorile.
Si tratta di una scoperta che ha sventato una più che probabile evasione. L’Istituto non è nuovo a simili imprese da parte dei giovani ristretti favoriti anche da una struttura che non è così impenetrabile, tale da scongiurare avvenimenti analoghi futuri.
Pochi giorni fa avevamo denunciato la sempre più angosciante situazione del personale interno di polizia penitenziaria, a cui peraltro, saranno negati i congedi ordinari nel prossimo mese di maggio e forse oltre, per carenze strutturali di organico. Si tratterebbe di diritti soggettivi incomprimibili che invece divengono carta straccia. Un personale che nonostante una situazione al limite del surreale, con un sovraffollamento divenuto sistemico per lo sciagurato raddoppio degli ospiti, a cui va tutto il nostro plauso incondizionato perché continua a rispondere con grandissima professionalità e attenzione come dimostra il rinvenimento sopra richiamato.
Situazione altrettanto insostenibile anche presso la Casa Circondariale di Bologna, dove il sovraffollamento della struttura ha raggiunti cifre stabilmente vicine agli 850 detenuti, in una sempre più fatiscente e degradata situazione logistica, per la quale gli eventi critici e pericolosi sono all’ordine del giorno.
Tra le centinaia di emergenze posticce sbandierate, questa che avrebbe le caratteristiche di esserlo per davvero, ovviamente ci si guarda bene dal dichiararla.
E’ evidente che le condizioni in cui versano entrambi gli Istituti cittadini sono al limite del collasso e che all’interno il governo delle rispettive strutture è di fatto inibito.
Il personale è ormai stremato. Nonostante tutto continua a prestare il proprio servizio dimostrando uno spirito di attaccamento ed una professionalità fuori dall’ordinario.
La FP CGIL non smetterà di essere al loro fianco e non si stancherà di denunciare questa situazione sempre più fuori controllo. Ancora una volta ci si appelliamo alle autorità preposte per esortarle al coraggio della decisione di dichiarare per entrambi lo stato di emergenza e ad agire di conseguenza con l’adozione di misure alternative ad ampio raggio e all'immissione di risorse straordinarie.
Non è più tempo di nascondere la testa sotto la sabbia da parte dell’Amministrazione centrale e del Dicastero competente. Non si può pensare che gli Istituti vengano gestiti senza personale, con solo 10 educatori e fondi sempre più scarsi in una struttura sempre più consunta. A proposito il PNRR alla Dozza chi l’ha visto?
Polizia Locale di Bologna in presidio al Consiglio Comunale: Siamo pronti alla mobilitazione
Oggi 25 Marzo la POLIZIA LOCALE di Bologna è tornata in Consiglio Comunale per chiedere la riapertura dei tavoli di contrattazione e di confronto.
Dopo il presidio dello scorso luglio, ad ottobre 2023 l’Amministrazione si era impegnata a dare applicazione a quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro in riferimento al riconoscimento del Buono pasto quando l'attività lavorativa svolta al mattino o al pomeriggio prosegue rispettivamente nel pomeriggio e nella sera, includendo quindi gli orari dei pasti; all'utilizzo dei fondi finanziati dall’articolo 208 del Codice della Strada per politiche di welfare a sostegno al reddito del personale della polizia locale; a garantire la sicurezza degli operatori che intervengono nei casi di TSO e ASO attraverso l’adozione di protocolli operativi condivisi con l'AUSL, alla gestione delle pattuglie in servizio nelle piazze della movida bolognese ed aprire un tavolo di confronto su un’eventuale adozione delle Body Cam.
A tutt’oggi registriamo un nulla di fatto e mancano ancora troppe risposte.
Le relazioni sindacali infatti, che rappresentano una pratica improntata al dialogo costruttivo e trasparente, alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti e doveri, ancora una volta, non sono riconosciute da questa amministrazione se non a parole.
È necessario ancora una volta evidenziare il sacrificio e l'impegno della Polizia locale di Bologna nel garantire elevati standard di sicurezza, legalità e protezione dei cittadini, ruolo essenziale per la comunità, nonostante la perdita di un numero significativo di unità negli ultimi anni, circa 100!
L'Amministrazione chiede sempre più sforzi ma invece di investire su un piano straordinario di assunzioni, chiede alle lavoratrici e ai lavoratori ore e ore di lavoro straordinario il cui pagamento non sempre è puntualmente riconosciuto.
Se le cose continueranno ad andare in questa direzione saremo pronti, insieme alle lavoratrici e lavoratori, a mettere in campo tutte le azioni possibili di mobilitazione.
Morte alla Dozza
La CGIL di Bologna e la FP CGIL di Bologna nel denunciare l’ennesima tragedia che si è consumata all’interno delle mura della Dozza e che ha avuto per vittima una donna detenuta suicida, intende porre all’attenzione di tutte le istituzioni cittadine e le autorità preposte le contraddizioni strutturali che affliggono da tempo il sistema carcerario cittadino a Bologna.
Da tempo denunciamo il cronico sovraffollamento e la grave carenza di personale nella casa circondariale Dozza e al Centro di Giustizia Minorile del Pratello che minano la condizione di vita della popolazione carceraria e le condizioni di lavoro degli operatori.
Le parole richiamate anche di recente del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla funzione riedicativa della pena non trovano riscontro applicativo e nei penitenziari italiani si continua a morire per suicidio e in questa macabra conta scompaiono le distizioni tra detenuti e polizia penitenziaria. Siamo gà arrivato a ben 28 casi complessivi.
Solo due giorni fa la Fp CGIL di Bologna ha nuovamente denunciato la grave situazione di sovraffollamento della popolazione carceraria e di carenza di personale che rendono sempre più insostenibili le condizioni di vita delle detenute e dei detenuti e le condizioni di lavoro degli operatori.
Molti gli episodi di aggressione fisica e verbale fra detenuti e agli operatori della polizia Penitenziaria è molti i danneggiamenti alla struttura e alle suppellettili.
"Il Provveditorato ha il dovere di intervenire prima che sia troppo tardi e la situazione precipiti" chiudeva la nota della categoria.
La CGIL di Bologna e la FP CGIL di Bologna lanciano perciò un appello alla città e alle istituzioni affinché si apra una discussione urgente, chiamando il Governo alla necessaria assunzione di responsabilità, finalizzata ad aggredire e risolvere le gravissime criticità che investono il sistema penitenziario, la dignità di chi è detenuto e di chi vi opera.
L'Unione Reno Galliera esternalizza un'altro pezzo del Servizio educativo pubblico per l'infanzia
A partire dal prossimo anno scolastico al Nido di Pieve di Cento, una sezione di nido sarà appaltata al privato.
Questa la comunicazione improvvisa da parte dell'Unione Reno Galliera.
Inaccettabili la scelta e le motivazioni date dall'Ammistrazione. Da un lato la riduzione del costo di personale a carico del Comune di Pieve di Cento, malgrado i servizi educativi siano da anni conferiti all’Unione, dall'altro "compensare" la chiusura di due sezioni di nido già in appalto al privato, nel comune di San Pietro in Casale.
Una delle tre sezioni pubbliche del Comune di Pieve di Cento in cui lavora personale pubblico dipendente dell’Unione e personale in somministrazione a tempo determinato, sarà quindi esternalizzata con un appalto.
Noi conosciamo bene, e denunciamo da anni, i limiti di legge insopportabili subiti dai Comuni e dalle Unioni, che minano la loro possibilità di garantire i servizi pubblici ai cittadini: blocchi e tagli dei trasferimenti economici dallo Stato e tetti di spesa sul personale da anni, ma da oltre cinque anni l'Amministrazione ha scelto di non investire alcuna risorsa per assumere personale, non un concorso pubblico per avere graduatorie dalle quali assumere a tempo indeterminato o determinato.
Si è già esternalizzato completamente il Nido di Galliera, si sostituiscono assenze e pensionamenti con personale in somministrazione, con un costo maggiore rispetto al personale assunto direttamente, si è di fatto impedito a tante lavoratrici e tanti lavoratori in possesso dei requisiti, magari già operanti nelle cooperative che hanno in appalto le sezioni già esternalizzate, o che lavorano in somministrazione, di entrare nel sistema pubblico dei servizi educativi della Reno Galliera.
Che idea di servizio pubblico ha una istituzione pubblica come l'Unione che non bandisce concorsi ne fa assunzioni stabili da anni in servizi delicatissimi come i servizi educativi pubblici per l'infanzia, e che futuro avranno quei servizi?
Noi siamo convinti che quel futuro si garantisca non certo seguendo la via della precarietà lavorativa tra appalti e somministrazione: va fatto rapidamente un concorso pubblico che riconosca anche l’esperienza maturata da lavoratrici e lavoratori che oggi operano attraverso gli appalti e la somministrazione!
Questo ci aspettiamo dall’Unione Reno Galliera! E questo, se non saremo ascoltati, rivendicheremo insieme tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che garantiscono tutti i giorni i servizi educativi per l’infanzia della Reno Galliera.
PER DARE UN FUTURO AI SERVIZI EDUCATIVI PUBBLICI PER L’INFANZIA DELL’UNIONE RENO GALLIERA, SERVONO CONCORSI E ASSUNZIONI!
ALLA DOZZA SOVRAFFOLLAMENTO E CARENZA DI ORGANICO, METTONO A RISCHIO LA SICUREZZA DEL PERSONALE
La FP CGIL di Bologna denuncia aggressioni sempre più frequenti al personale della casa circondariale.
Lanci di estintori, offese verbali, inizi di incendi, distruzione delle suppellettili in dotazione alle camere dei detenuti rappresentano solo alcuni esempi della situazione che quotidianamente il personale della polizia Penitenziaria deve affrontare.
Cause principali, lo ‘storico sovraffollamento di detenuti che nei giorni scorsi ha raggiunto quota 850 presenze e la grave carenza di organico.
A questo si aggiunge la gestione del sistema disciplinare che, da quanto risulta a noi, non vede di regola applicata la sanzione del temporaneo cd. ‘isolamento’, neanche nei confronti di quei soggetti che si rendono responsabili di gravi episodi e di aggressioni nei confronti di altri detenuti e/o al personale di Polizia Penitenziaria.
Quanto previsto dal sistema disciplinare va applicato secondo la normativa vigente e se questo non può essere garantito per la carenza di spazi come nel caso della Casa Circondariale di Bologna, allora vanno adottate altre misure quali l’allontanamento immediato ed incondizionato di quei soggetti che si rendono responsabili dei gravi episodi sopra richiamati.
L'inerzia dell'Amministrazione ad agire, rappresenta un grave segnale di debolezza e cedimento dell'intero sistema.
Appare poi paradossale che si continuino ad assegnare soggetti cd. ‘problematici’ presso l’Istituto in questione, nonostante il Provveditorato sia a conoscenza che il Reparto destinato all’allocazione di tali soggetti sia chiuso da oltre un anno, peraltro a causa dell'ennesimo incendio provocato da un detenuto.
Tocca prendere atto che l’Amministrazione non è in grado di affrontare strutturalmente tali questioni così come quelle del sovraffollamento dei detenuti e della carenza di organico.
Ciò nonostante continua il disposto e surreale incremento delle attività interne, senza tenere in conto che il personale presente in servizio è appena sufficiente per coprire i posti di servizio essenziali a garantire gli standard minimi di sicurezza nell’Istituto.
Il personale è quindi costretto a lavorare con un alto livello di stress e di rischio per il costante pregiudizio alle sue condizioni di sicurezza.
Il Provveditorato ha il dovere di intervenire sulle questioni sollevate, prima che sia troppo tardi e la situazione precipiti, al fine di garantire condizioni dignitose per la popolazione carceraria e condizioni lavorative sicure, dignitose e conformi ai compiti d’Istituto che la Polizia Penitenziaria è chiamata a svolgere all’interno della Dozza.
In caso contrario, promuoveremo ogni iniziativa di mobolitazione e di protesta finalizzata a tutelare il personale tutto, che opera all'interno dell’Istituto penitenziario
Nuovi CAU a Bologna - Bene ma con chi?
Neĺla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria Metropolitana della scora settimana, siamo stati informati sul Piano di apertura di nuovi Cau nel territorio Metropolitano. Entro la fine di Aprile saranno tre: Uno a San Lazzaro di Savena, Uno all'Ospedale Maggiore e uno al Policlinico Sant'orsola - Malpighi, ma altre aperture sono previste entro l'anno e nei prossimi.
"La proposta di aumentare i servizi ai cittadini, come nel caso dei nuovi CAU, ci vede sempre favorevoli, ma ovviamente concordando i tempi e con il personale necessario e adeguatamente formato come fatto nell'autunno scorso per l'apertura dei CAU già presenti nel territorio. Senza queste condizioni per la Fp Cgil sarà complicato partire."
Facciamo notare che la situazione attuale vede un calo del personale nelle tre Aziende Sanitarie bolognesi, che non si ferma da gennaio del 2022. I risultati si vedono nella richiesta costate di doppi turni agli operatori, indipendentemente da dove lavorano.
Dopo due anni di tagli adesso la coperta è davvero così corta che l'unica ssoluzione è quella di tagliare i servizi, come già accaduta nel 2023 in maniera più o meno mascherata da parte delle aziende metropolitane.
Un danno per i cittadini, specialmente sul territorio e specialmente per chi è più fragile.
Noi denunciamo la situazione da marzo dell'anno scorso, ponendo un argine, ma siamo al limite di tenuta sui servizi. Nell'approsimarsi delle ferie estive, nessuno pensi di privare gli operatori della sanità delle ferie estive, spesso le uniche che riescono a fare.
A fronte del calo di risorse economiche e di personale programmato, abbiamo nuovamente chiesto alle tre Aziende Sanitarie del territorio di aprire il confronto su una analisi organizzativa complessiva che definisca le priorità delle risposte da dare alle cittadine e ai cittadini in termini di servizi sanitari. Non possiamo permetterci sovrapposizioni e scelte improvvisate di breve respiro che non tengano conto della tenuta complessiva del Servizio Sanitario pubblico del nostro territorio.
Abbiamo scioperato a novembre 2023 e torneremo a farlo in primavera e siamo pronti a tutte le azioni di mobilitazione necessarie".