La Sanità Pubblica se non la curi, NON ti cura - 7 Marzo 2023 Presidio

Oggi 7 Marzo, anche a Bologna, come in tutti i territori della Regione Emilia Romagna, le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica hanno manifestato per difendere il loro lavoro e la funzione dei loro servizi nel dare risposte ai bisogni di cura delle cittadine e dei cittadini tutti.

Serve un piano di nuove assunzioni di personale e servono investimenti di risorse economiche per potenziare la sanità territoriale, per eliminare le attese nei pronto soccorsi, per i ricoveri, per le visite specialistiche e più in generale per garantire il diritto di cura di tutti, per tutti, tutti i giorni.

Dopo le iniziative che venerdì 3 marzo hanno visto Cgil, Cisl e Uil raccogliere centinaia di firme in Ausl, Sant'Orsola e Rizzoli, oggi, come in tutto il territorio regionale, a Bologna dalle 11alle 13 si è svolto un presidio presso via Gramsci 12, sede dei servizi unificati delle aziende sanitarie bolognesi.
"E' assurdo che in un momento in cui la sanità pubblica andrebbe rafforzata la risposta della politica sia quella di depotenziare gli organici ed impoverire i lavoratori:
● mancato adeguato finanziamento del servizio sanitario nazionale da parte del Governo,
● tagli da parte della regione alle assunzioni,
● mancato stanziamento delle risorse economiche che servono alla valorizzazione del personale.
In questo modo si riducono i servizi ai cittadini"
Tutte le aree, sanitaria, socio sanitaria al pari di quella amministrativa, sono in crisi e lo si riscontra quotidianamente negli Ospedali della città, nei presidi del territorio e negli uffici. Basta guardare le diverse graduatorie che rischiano di scadere e che contano ancora tanti professionisti da reclutare, il depauperamento del mondo tecnico amministrativo, che mette a rischio anche le gare del Pnnr, e l'assenza di una programmazione da un quadro a tinte fosche per il futuro.
Per noi questo è insopportabile in quanto questa politica di tagli ha ricadute pesanti sui lavoratori, costantemente chiamati a doppi turni, salti riposo e salti mortali per coprire le carenze, e di conseguenza anche sul servizio pubblico della nostra sanità.
Oggi siamo in presidio e, dopo l'incontro che i nostri responsabili regionali avranno il giorno 8 con l'assessore Donini, decideremo come proseguire la mobilitazione sia dentro le aziende che nelle piazze".

Grave carenza di personale all'Agenzia Dogane e Monopoli

Si è svolto venerdì 24 febbraio u.s. l’incontro convocato dalla Direzione Territoriale Emilia Romagna e Marche per rendere l’informativa in merito ai fabbisogni di personale.
Per esplicita ammissione del Direttore Interregionale, l’attenzione mostrata dall’Amministrazione ai segnali di allarme provenienti dalle realtà operative delle Regioni Emilia Romagna e Marche è stata a lungo sottostimata e che ora - ci piacerebbe poterlo credere - si è finalmente preso atto che è necessario correre ai ripari e fare quanto nelle possibilità per rispondere alle esigenze del personale.
Le carenze di personale riguardano tutti gli Uffici delle Dogane e gli Uffici dei Monopoli, hanno una dimensione regionale e sovra regionale e non si risolveranno certo nel breve periodo o, come è meglio dire, forse avrebbero avuto una possibilità di soluzione a più breve termine se solo l’Amministrazione si fosse impegnata per tempo.
Per parte nostra, unitariamente :
Abbiamo suggerito di proporre anche un anticipo al 2023 delle assunzioni già previste dal PIAO per il 2024;
Abbiamo chiesto che i provvedimenti per tamponare l’emergenza siano disposti su base volontaria, siano incentivati, venga prevista una formazioni pratica per le attività che si dovranno andare a svolgere, e che le condizioni siano chiaramente descritte per consentire al personale di dare una disponibilità consapevole;
Abbiamo manifestato ancora una volta tutta la nostra preoccupazione per i lavoratori, costretti a svolgere le proprie attività sempre in emergenza, con l’errore dietro l’angolo e in un clima in cui il benessere lavorativo è un miraggio;
Abbiamo fatto presente che non sempre l’organizzazione delle attività all’interno degli Uffici è la migliore e che i Dirigenti dovrebbero riflettere su questo e sull’apporto che i propri dipendenti potrebbero dare per un migliore utilizzo delle risorse;
Abbiamo chiesto che il fabbisogno minimo richiesto per l’Ufficio dei Monopoli dell’Emilia Romagna venga dislocato nelle sedi distaccate con più carenza di personale e non, come già avvenuto, sulla sola sede di Bologna
Noi sappiamo che il prezzo che i lavoratori stanno pagando per la carenza di personale ed il conseguente aumento dei carichi di lavoro, è molto caro. È stato ormai raggiunto quel limite che rende difficile fare appello alla responsabilità e contenere le proteste, che ci vedranno comunque a fianco dei lavoratori.
Abbiamo chiesto di essere informati sulle risposte che l’Amministrazione centrale darà alle varie richieste e il nostro impegno al momento sarà quello di mantenere alta l’attenzione e la tensione affinché il fabbisogno di personale degli Uffici delle Regioni Emilia Romagna e Marche riceva l’attenzione dovuta.

SCIOPERO IN CITTA' METROPOLITANA

Bologna 31 Gennaio 2023 - Mobilitazione e sciopero delle lavoratrici e i lavoratori della Città Metropolitana di Bologna: in stato di agitazione da mesi, più presidi tra cui l’ultimo con una delegazione anche nel Consiglio Comunale del Comune capoluogo,  blocco degli straordinari in corso e primo pacchetto di ore di sciopero il 31 gennaio.

Tra i motivi principali l’annunciato percorso di esternalizzazione della funzione fondamentale della progettazione e manutenzione strade, in presenza nel settore di oltre cento lavoratori specializzati, e l’involuzione organizzativa dell’Ente cui si sta assistendo da più punti di vista (lavoro agile ridotto d’imperio a benefit, assetto delle responsabilità depauperato quando non trasferito altrove, piano assunzionale ai minimi termini a fronte di massicci investimenti PNRR da gestire).

Complessivamente il rischio ormai estremamente concreto è quello di un Ente che a breve non sarà più in grado di affrontare le sfide e le opportunità di sviluppo essenziali per il futuro di tutta la comunità metropolitana bolognese. E al fondo una concezione delle relazioni sindacali fatta fin qui di annunci e priva di qualsiasi reale disponibilità alla partecipazione e al confronto.


Polizia Provinciale copia

La vertenza in corso con la Città Metropolitana si arricchisce di una novità.

Abbiamo appreso, peraltro solo consultando l’Albo Pretorio dell’Ente, che il Sindaco Metropolitano ha approvato nei giorni scorsi una convenzione tra Comune di Bologna e Città Metropolitana di Bologna per lo svolgimento delle funzioni di Comandante del Corpo di Polizia Locale del Comune di Bologna e della Città Metropolitana di Bologna.

Ora, tralasciamo per un attimo il fatto che il dichiarato scopo ultimo dell’operazione, quello “di sviluppare e potenziare sinergie con le altre forze di polizia nell’ambito del territorio metropolitano”, sconta il fatto che mentre c’è omogeneità totale di funzione tra i Corpi di Polizia Locale dei vari Comuni del territorio metropolitano, la sovrapposizione di competenze tra questi e il Corpo di Polizia Locale della Città Metropolitana è minimale, svolgendo quest’ultimo funzioni esclusive in massima parte delegate dalla Regione, e principalmente sui temi della vigilanza faunistica e ambientale.

Nella convenzione si legge che a fronte delle ferie di un dirigente della Città Metropolitana, che andrà in pensione tra non molto ma allo stato è tutt’ora in servizio, si procede ad assegnare alla Polizia Locale della Città Metropolitana il Comandante della Polizia Locale di Bologna come Dirigente esterno e Comandante per il 10% del suo tempo lavoro, giustificando il tutto “tenuto conto che la Città metropolitana istituirà una posizione organizzativa a cui sarà affidato il ruolo di Vicecomandante”.

Peccato che mentre il nuovo Dirigente e Comandante al 10% prenderà servizio il 01/02/2023, l’istituzione della posizione di responsabilità interna che di fatto dovrebbe sovraintendere al restante 90%, senza peraltro portarne la responsabilità piena, non sia nemmeno stata prevista tra le modifiche urgenti da approntare all’organigramma delle posizioni di responsabilità dell’Ente, prorogato a dopo il 31/03, per l’ennesima volta senza chiarezza di un assetto definitivo, poche settimane fa.

Peccato, ulteriormente, che già a Marzo del 2022 ai tavoli sindacali l’Ente stesso aveva condiviso l’urgenza e la priorità dell’assegnazione al Corpo di Polizia Locale della Città Metropolitana di una posizione di responsabilità al 100% e che ancora a Dicembre 2022, in Prefettura, la parte sindacale aveva chiesto di partire dall’istituzione di questa posizione.

Non bastava l’annunciato percorso di esternalizzazione della funzione fondamentale della progettazione e manutenzione strade e l’involuzione organizzativa dell’Ente cui si sta assistendo da più punti di vista (lavoro agile ridotto a benefit, assetto delle responsabilità depauperato quando non trasferito altrove, piano assunzionale ai minimi termini).

Se si voleva aggiungere un motivo ulteriore al fatto che questo “normale confronto sindacale”, come lo ha recentemente definito il Sindaco a mezzo stampa, porti allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della Città Metropolitana di Bologna martedì 31 gennaio, ci si è riusciti.


La Città Metropolitana di Bologna in Stato di Agitazione

Bologna 20 Gennaio 2023 - La Città Metropolitana entra nel Comune di Bologna.
Partecipatissimo PRESIDIO delle lavoratrici e dei Lavoratori della Città Metropolitana di Bologna prima in Piazza Maggiore e poi all’interno del Comune di Bologna.
In stato di agitazione da sei mesi, con blocco degli straordinari già in corso e verso lo sciopero, lavoratrici e lavoratori hanno chiesto a gran voce le risposte che sono state finora negate ai tavoli sindacali.
Non ci sono risposte sulla scelta di esternalizzazione completa delle attività progettuali e manutentive delle strade provinciali in presenza di oltre cento dipendenti specializzati. Non ci sono risposte su un piano assunzionale asfittico anche rispetto agli imponenti progetti PNRR affidati, né sul trasferimento di responsabilità e persone verso il solo Comune capoluogo, né sull'abbandono inspiegabile di percorsi importanti di innovazione organizzativa.
C’è solo la certezza crescente per lavoratrici e lavoratori che a breve non saranno più in grado di affrontare le sfide e le opportunità di sviluppo essenziali per il futuro di tutta la comunità metropolitana bolognese.
Grazie alla energica partecipazione, il presidio è riuscito a far entrare in Consiglio Comunale una delegazione di rappresentanti sindacali (RSU e OO.SS.) e lavoratrici e lavoratori pronti a spiegare ai consiglieri le ragioni della protesta. Ringraziamo i consiglieri che ci hanno voluto ascoltare, ma alle lavoratrici e ai lavoratori servono risposte, e servono in fretta.
Noi non ci fermiamo! Vogliamo finalmente le risposte!

MARCO PASQUINI ELETTO SEGRETARIO GENERALE DELLA FP CGIL DI BOLOGNA

XII congresso FP CGIL Bologna: confermato Marco Pasquini segretario generale
Nelle giornate di ieri ed oggi, 14 e 15 dicembre 2022, si è svolto al circolo Arci Benassi di Bologna il XII Congresso della Funzione Pubblica CGIL di Bologna. In rappresentanza dei lavoratori che hanno partecipato al voto nelle assemblee di base, si è riunita la platea congressuale composta da 121 delegati.
Successivamente alla relazione svolta dal Segretario uscente Marco Pasquini - che ha messo al centro il ruolo dei servizi pubblici come elemento di garanzia dei diritti di tutte le cittadine e i cittadini, ancora più fondamentale in questo periodo di grandi difficoltà - è seguito un ricco dibattito sui temi del lavoro nei servizi pubblici, sugli effetti della manovra di bilancio sui servizi sanitari e socio sanitari e sullo sciopero generale che si terrà domani, 16 dicembre.
Nel corso dei lavori, sono intervenuti 34 delegate e delegati di luogo di lavoro e funzionari della categoria, la segretaria della Camera del Lavoro di Bologna Giulia Santoro, il segretario della FP Emilia Romagna Marco Bonaccini, il segretario Generale della FP Emilia Romagna Mauro Puglia e le conclusioni sono state affidate oggi al segretario nazionale Fabrizio Rossetti.
Al termine della due giorni, sono stati eletti il direttivo e l’Assemblea generale della categoria, composti complessivamente da 67 delegati.
Su proposta dei centri regolatori, è stato riconfermato alla guida della Fp-Cgil di Bologna Marco Pasquini con l’89% dei consensi.
Le prime dichiarazioni del Segretario Generale:
OGGI ABBIAMO CONCLUSO IL CONGRESSO, DOMANI 16 DICEMBRE FAREMO SCIOPERO
Due giornate di lavori congressuali, ricche e impreziosite da tanti interventi, tutti di grande valore. Siamo una grande squadra fatta di persone che aiutano altre persone attraverso il lavoro quotidiano per fornire i servizi fondamentali a tutte le cittadine e cittadini.
NOI SIAMO FUNZIONE PUBBLICA perché siamo al servizio di tutti. Ma siamo sempre meno e i servizi pubblici sono al collasso. Per funzionare hanno bisogno di risorse economiche e di persone che li svolgano, altrimenti non si danno o si danno male. Mancano medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici di laboratorio, amministrativi, educatori, assistenti sociali, informatici, ispettori per la sicurezza sui luoghi di lavoro, cancellieri e ufficiali giudiziari e tanti altri.
Non c'è da stupirsi quindi, se aumentano le attese al pronto soccorso, le attese per un esame, una visita specialistica o un intervento chirurgico, se aumentano le liste di attesa nei nidi, se siamo il paese nel quale muoiono sul lavoro, tre persone al giorno oltre al grande numero di infortuni e malattie professionali. Allora serve subito un piano straordinario di assunzioni altrimenti quelle attese, quei morti e infortuni, aumenteranno.
Alla pagina occupa.fpcgil.it si trovano dati interessanti sulla grave situazione e su come con nuove assunzioni si potrebbero migliorare molte cose.
Nella legge di bilancio invece non c'è nulla.
Nulla per il rinnovo dei contratti che sono scaduti nel 2021, nulla per aumentare il numero di medici, infermieri, OSS, ecc. ecc.. mancano risorse per mantenere e potenziare il sistema dei servizi pubblici al servizio del pubblico.
Domani, Venerdì 16 dicembre quindi sciopereremo per fare cambiare una legge di bilancio che pensiamo sbagliata perché non da risposte a tutto ciò che manca. Perché se non verrà cambiata, le persone continueranno a stare in attesa.
Domani scioperiamo tutti e vediamoci in P.zza Lucio Dalla alle ore 10,00

Nuovo contratto Sanità Pubblica 19-21, Tutti i materiali

Firmato il 2 novembre in via definitiva il contratto delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità Pubblica relativo al triennio 2019-2021, dopo l’intesa raggiunta il 15 giugno scorso.

Tutti i materiali per comprendere al meglio il nuovo contratto. Dal testo integrale a una scheda sui punti principali, dagli arretrati con tabelle economiche agli elementi del nuovo contratto per infermieri, oss, ostetriche, tecnici sanitari e personale tecnico amministrativo.

TUTTO NEI LINK IN BASSO.

 


Assemblea sul nuovo contratto Federcasa - 11 Novembre

Il 4 ottobre 2022 è stato sottoscritto il  CCNL 2019/ 2021 Federcasa per i dipendenti delle aziende , società e enti pubblici economici aderenti a Federcasa

L‘ASSEMBLEA si svolgerà in modalità mista: da remoto su piattaforma Zoom e in presenza nel Salone G. Di Vittorio 3° piano, n. 67 Bologna.

Saranno  presenti i compagni Paolo Camardella e Alessandro Purificato ,componenti della delegazione FP CGIL NAZIONALE.

N.B. Il link per il collegamento verrà inviato il giorno prima dell’ ASSEMBLEA.


Stato di agitazione in ASP Bologna

Oggi, 19 settembre 2022, le sigle territoriali di categoria degli enti locali di Cgil Cisl e Uil hanno inviato comunicazione agli enti preposti relativa alla volontà di indire lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Asp Città di Bologna.
La motivazione dell’iniziativa è da ricercarsi nella complessa situazione aziendale che si è venuta a determinare negli ultimi tempi in Asp. Fra i tanti problemi evidenziati da lavoratrici e lavoratori ci sono, di certo, importanti problematiche di organico, legate all’incapacità di trattenere in organico – da parte dell’azienda – il personale con profili sociosanitari e assistenziali, e il conseguente ricorso alla somministrazione e a situazioni gestionali sotto organico, con ovvio decremento della qualità del lavoro e del servizio offerto. Inoltre, manca chiarezza circa le prospettive stesse dell’Azienda, a cui è necessario dare di contro stabilità dopo diversi cambi di Direzione Generale nell’ultimo periodo. Occorre poi chiarezza da parte dell’Azienda e, soprattutto, da parte del Comune di Bologna, sulle prospettive relative ai servizi riconducibili alla Coesione sociale (che complessivamente coinvolgono a vario titolo circa un quarto del personale di ASP) e alla loro destinazione ultima. Sempre relativamente alle prospettive, è tuttora da evidenziare la crisi ormai pluriennale nella quale si dibatte la gestione del Patrimonio aziendale, il cui corretto utilizzo dovrebbe essere la base del funzionamento di ASP.
Situazioni, almeno la prima, presenti in altre strutture analoghe ma aggravate da situazioni di cattiva organizzazione che le organizzazioni sindacali hanno ribadito più volte negli ultimi anni.
Tra le altre cose, le organizzazioni sindacali credono che non sia più rimandabile un ragionamento di carattere strategico tempo in prospettiva sul sistema delle Asp nel loro complesso.
Per quanto riguarda Bologna, non è più rimandabile neppure un confronto con chi rappresenta di fatto la proprietà dell’azienda, ovvero il Comune.


Europe for Peace – Costruiamo l’Europa di Pace - 22 Luglio

Giornata nazionale di mobilitazione della campagna Europe for Peace – Costruiamo l’Europa di Pace, convocata dalla Rete italiana Pace e Disarmo, insieme ad una ampia coalizione di reti, movimenti, associazioni, sindacati, studenti, giovani per fermare la guerra in Ucraina e costruire una Europa di pace.

BOLOGNA – Piazza del Nettuno
Venerdì 22 luglio ore 18.00
 Interventi delle associazioni promotrici e aderenti
 Mons. Matteo Zuppi Arcivescovo di Bologna e Presidente Cei
 Rita Monticelli delegata Sindaco di Bologna sui diritti umani
 Flash mob

Acli Bologna – Anpi Bologna – Arci Bologna – Auser Bologna – Cgil Bologna – Comitato difesa prigionieri politici in Iran – Circolo Acli Giovanni XXIII Bologna – Comunità Islamica di Bologna – Comunità S. Egidio – Cucine Popolari – Donne in nero Bologna – Donne per Nasrin – Legambiente Bologna – Libera Bologna – Manifesto in Rete – Mediterranea – Nexus E.R. – Pax Christi Bologna – Period Think Tank – Portico della Pace di Bologna – Rete Studenti Medi e Rete degli Universitari Bologna.

TACCIANO LE ARMI NEGOZIATO SUBITO!
Verso una conferenza internazionale di pace Giornata nazionale di mobilitazione per la Pace in tutte le città italiane L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.

Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.
Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.

Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.

Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione.
Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.

La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.
Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.

Per questo – a 150 giorni dall’inizio della guerra – promuoviamo per il 23 luglio una giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!