Lo scrive la FP CGIL di Bologna al Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria.
Da diverse segnalazioni acquisite emerge, infatti la situazione in cui versa la “Dozza” che è a dir poco allarmante. Gli eventi critici si susseguono a ritmo vertiginoso ed il personale di Polizia Penitenziaria e quello dell’Amministrazione civile risulta in balia delle più svariate pressanti pretese dei carcerati.
Negli ultimi giorni si sono verificati incendi messi in atto da detenuti ampiamente segnalati per le loro intemperanze, che hanno costretto il personale del reparto infermeria ad evacuare l’intera sezione; altri detenuti sono stati ricoverati al pronto soccorso cittadino per un eccesso nell’assunzione di farmaci, altri rifiutano di rientrare nelle loro celle perché pretendono di essere trasferiti altrove.
C’è poi qualche detenuto sottoposto al cd. “isolamento disciplinare” che rifiuta la misura e pretende di passare intere giornate fuori dalla propria camera detentiva, creando continue situazioni di criticità.
A peggiorare la situazione sopra descritta e gettare ancora di più il personale nello sconforto si aggiunga l’atavico sovraffollamento della struttura che ad oggi conta oltre 845 detenuti e la mancanza delle essenziali forniture quali le lenzuola – notizia di questi giorni è che ai nuovi giunti vengono fornite lenzuola di carta visto che l’Istituto è sprovvisto di quelle regolamentari da diverso tempo – situazione che oltre a creare giustificati malumori fra i detenuti, produce problemi enormi di gestione degli stessi.
A questo punto appare più che evidente che gli sforzi e lo spirito di abnegazione degli operatori non sono più sufficienti a gestire la situazione che rischia seriamente di sfociare in situazioni più gravi ancora rispetto agli esempi più sopra evidenziati.
Per l’ennesima volta chiediamo all’Amministrazione di mettere in campo interventi seri e risolutivi per creare condizioni minime di vivibilità per la popolazione detenuta e condizioni di lavoro dignitose per il personale di Polizia Penitenziaria. Concludiamo con un pensiero ormai ricorrente tra il personale dell’Istituto che ci lascia sgomenti e dovrebbe suscitare comune indignazione: «qui i detenuti dovrebbero scontare la loro giusta pena, ma in realtà siamo noi a scontare assieme a loro le pene e quelle di un’Amministrazione sempre più latitante».