Nelle Carceri bolognesi, siamo nella condizione in cui la “tragedia” è annunciata, già anticipata dall’aggressione a due agenti della polizia penitenziaria di pochi giorni fa, oltre a quelle avvenute nei mesi scorsi come più volte abbiamo denunciato, inascoltati.
La situazione in cui si ritrova a lavorare anche il personale infermieristico dell’Ausl all’interno del carcere minorile di via del Pratello è assolutamente priva di ogni principio di sicurezza e non è degna di un Paese civile.
A fronte del quasi raddoppio dei detenuti, come più volte abbiamo denunciato, sia il personale infermieristico sia quello penitenziario è rimasto immutato se non diminuito e gli operatori sono in balia di situazioni che non dovrebbero accadere in nessun luogo di lavoro.
Minacce, insulti, tentativi di furto dei farmaci sono all’ordine del giorno. Le strutture del carcere sono assolutamente insicure, spesso sporche, senza via di fuga in caso di sommosse. Al pomeriggio manca la figura medica e gli infermieri devono sforare di continuo il proprio orario di lavoro semplicemente nel tentativo di somministrare le terapie.
Il numero di agenti è assolutamente insufficiente a garantire la giusta sicurezza loro, del personale sanitario e della popolazione carceraria.
Come organizzazione sindacale chiediamo per l’ennesima volta all’Ausl, alla Amministrazione penitenziaria e a tutte le istituzioni del territorio, ognuno per le proprie competenze, un intervento immediato, sia per la struttura del Pratello, sia per la Dozza dove gli operatori sanitari continuano a lavorare perennemente sotto organico.
Che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Noi continueremo a mettere in atto tutte le azioni sindacali necessarie, di denuncia e di mobilitazione.