La RSU dell’ITL di Bologna e le OO.SS., nell’ambito del proclamato stato di agitazione, oggi hanno aderito allo sciopero con grande convinzione, facendo segnare percentuali di adesioni pari all’’82,76% per denunciare il seguente paradosso: essere dei lavoratori che tutelano gli altri lavoratori senza ricevere loro stessi le adeguate tutele!
E di ciò è stata informata la cittadinanza mediante la distribuzione di volantini recanti l’illustrazione dei principali problemi che affliggono gli Ispettorati del lavoro.
Una costante carenza di personale, nonostante un reclutamento importante di personale, a dimostrazione della poca attrattività di questo Ente rispetto ad altri.
Permane infatti un abisso al quale il Governo non pone rimedio, tra la professionalità e le responsabilità richieste ai dipendenti e la retribuzione corrisposta.
Sono gli unici Ufficiali di Polizia Giudiziaria ai quali non vengono riconosciute le relative indennità (di funzione e di U.P.G.). La sicurezza sul lavoro a costo zero!
Occorrono ingenti risorse. Investimenti in beni strumentali (auto di servizio, telefoni cellulari, computer, accesso a banche dati) e finanziari (adeguate coperture assicurative per la responsabilità professionale e per l’uso del mezzo proprio), altrimenti la tanto proclamata lotta al lavoro nero e, soprattutto, la prevenzione della perdita di vite umane sul lavoro resteranno solo vuoti proclami, discorsi retorici d’occasione.
Ad oggi è il personale a colmare tali carenze di risorse mettendo a disposizione i propri strumenti (veicoli privati e mezzi informatici) senza che sia previsto alcun rimborso o indennità specifica. Ci si ricorda di INL solo quando ci sono morti o infortuni sul lavoro o ci sono vigilanze strategiche da effettuare.
Da tempo si richiede di trasformare l’INL in una vera Agenzia, dotata di piena autonomia di spesa, così da poter svolgere appieno i compiti gravosi cui è preposta e da riconoscerne finalmente il ruolo di cerniera fra il lavoro e i compiti che la Costituzione attribuisce allo Stato.
Dopo 6 anni dall’istituzione dell’INL, si è rimasti in mezzo al guado: non si fa più parte del Ministero del Lavoro ma non siamo neppure un’Agenzia, con la conseguenza che anche la più banale delle spese deve essere autorizzata dal superiore Dicastero e dal MEF.
Pare che le cose siano state apparecchiate per garantire, non la massima efficienza, ma la massima farraginosità e inefficienza.
Da anni oramai chiediamo che siano riconosciuti gli arretrati della perequazione dell’indennità di amministrazione, a partire dal gennaio 2020 e già corrisposti a tutti i dipendenti degli altri Enti del Comparto Funzioni Centrali.
Tutto questo non avrebbe alcun aggravio per l’erario, data la disponibilità dell’INL ad utilizzare i soldi del proprio bilancio a tale scopo. Ci si domanda, senza apparente risposta, sul perché analoga difficoltà a reperire risorse non sia sorta per l’aumento abnorme del numero delle posizioni dirigenziali, all’interno del recente processo di riorganizzazione piovuto dall’alto. Un caso alquanto bizzarro a noi pare. Da tempo, infine, denunciamo che l’informatizzazione di questo Ente, nonostante i tanti soldi spesi, non è ancora riuscito a determinare un effettivo salto di qualità.
Chiediamo concrete azioni tese a risolvere le troppe criticità una volta per tutte e riconoscere alla vigilanza sul lavoro il ruolo che le appartiene, come non ha mancato di sottolineare ancora una volta nelle scorse settimane il Capo dello Stato Sergio Mattarella.