Dopo l’incontro con l’Azienda Usl sui Centri Assistenza Urgenza – CAU – Marco Pasquini e Gaetano Alessi, rispettivamente segretario generale e responsabile comparto sanità della Fp Cgil di Bologna affermano che non ci sono ancora le condizioni.
Ad oggi mancano ancora le istruzioni operative e il modello organizzativo.
Per la trasformazione dei due PS di Budrio e Vergato in Cau, l’unica idea proposta dall’Azienda è sottrarre 5 unità infermieristiche a Budrio per destinarle a Vergato sulla base di disponibiltà volontarie.
Per quanto riguarda poi la futura apertura dei Cau di Navile e Casalecchio l’intenzione dell’azienda è quella di chiedere trasferimenti volontari tra gli operatori dei Ps della provincia e della Co118 di Bologna, senza però chiarire chi andrà a sostituirli in reparto.
Considerato che al momento in azienda c’è il blocco delle assunzioni, l’attuazione del piano di riorganizzazione dell’emergenza urgenza, ci pare evidente, si pensi di attuarlo togliendo da una parte, aggiungedo dall’altra.
Stessa situazione anche sul versante dei mezzi di soccorso avanzato (le ambulanze). Pur mantenendo il numero dei mezzi, sulla città di Bologna e in Pianura Est, saranno meno quelle con il medico a bordo.
Manca un piano strutturato e chiaro di formazione e non è ancora stato chiarito quale rapporto regolerà le attività tra professionisti (medici di Continuità Assistenziale che operano secondo una convenzione e professionisti sanitari che soni dipendenti dell’Azienda).
Manca completamente la campagna di sensibilizzazione della popolazione.
L’unica cosa certa per l’azienda è che con i Cau di Budrio e Vergato si parte dal 1° di novembre.
Per Noi, come peraltro abbiamo ribadito al termine dell’incontro, è certo che fino a che non ci saranno le condizioni, non si parte.