Questo è il quinto anno consecutivo che come Fp Cgil Bologna chiediamo all’Azienda Ospedaliera di predisporre per tempo un piano che consenta di contemperare la garanzia delle ferie estive del personale e la tenuta dei servizi.

Già ad inizio anno, viste le esperienze drammatiche degli anni scorsi, avevamo richiesto all’Azienda, di pianificare una seria programmazione delle ferie estive dell’anno corrente senza ottenere alcun riscontro.

A nulla sono valse le nostre segnalazioni al Prefetto di inizio maggio e anche le 108 nuove assunzioni promesse dopo lo sciopero generale metropolitano della categoria del 23 maggio che avrebbero dato respiro alle lavoratrici e ai lavoratori che operano nelle Unità Operative, non si sono pienamente compiute.

Tutto ciò si traduce nella disposizione di doppi turni e doppie notti del personale presente in servizio che copre i colleghi assenti per ferie, malattia, infortunio, congedi parentali, ecc.., al personale delle medicine interne, delle Geriatrie e della Nefro Dialisi (per citare alcuni esempi) che viene “dato in prestito” temporaneamente ad altre unità operative per permettere l’assistenza di base e alla chiusura di reparti, come quello di Urologia, per implementare personale nelle Unità in sofferenza.

Si tratta di una situazione drammatica che, oltre a mettere sotto stress la tenuta dell’integrità psicofisica delle lavoratrici e dei lavoratori, rischia di mettere in pregiudizio la percezione della qualità di cura dei pazienti che sempre più spesso lamentano il poco tempo che gli viene dedicato durante il ricovero.

Crea sconcerto, ma non stupisce, la scelta di molti operatori tra personale infermieristico e OSS, di dimettersi piuttosto che continuare a lavorare con questi ritmi e con queste modalità insostenibili e con la chiara percezione che l’Azienda Ospedaliera non si prenda cura di chi cura.

Occorre quindi e chiediamo con forza che l’Azienda e le istituzioni pubbliche del territorio, trovino soluzioni immediate per far fronte a questa insostenibile situazione.

Occorre da subito mettere in atto un piano straordinario di assunzioni adeguato a far fronte alle necessità di risposte in termini di cura e che permetta di determinare carichi e condizioni di lavoro dignitose e sostenibili e occorrono scelte organizzative che non scarichino sulle condizioni di lavoro la tenuta dei servizi. Senza personale i servizi non si danno.

In assenza di risposte la continueremo con la mobilitazione, sciopero compreso, per rivendicare il diritto alla cura e di chi cura.