La vertenza in corso con la Città Metropolitana si arricchisce di una novità.
Abbiamo appreso, peraltro solo consultando l’Albo Pretorio dell’Ente, che il Sindaco Metropolitano ha approvato nei giorni scorsi una convenzione tra Comune di Bologna e Città Metropolitana di Bologna per lo svolgimento delle funzioni di Comandante del Corpo di Polizia Locale del Comune di Bologna e della Città Metropolitana di Bologna.
Ora, tralasciamo per un attimo il fatto che il dichiarato scopo ultimo dell’operazione, quello “di sviluppare e potenziare sinergie con le altre forze di polizia nell’ambito del territorio metropolitano”, sconta il fatto che mentre c’è omogeneità totale di funzione tra i Corpi di Polizia Locale dei vari Comuni del territorio metropolitano, la sovrapposizione di competenze tra questi e il Corpo di Polizia Locale della Città Metropolitana è minimale, svolgendo quest’ultimo funzioni esclusive in massima parte delegate dalla Regione, e principalmente sui temi della vigilanza faunistica e ambientale.
Nella convenzione si legge che a fronte delle ferie di un dirigente della Città Metropolitana, che andrà in pensione tra non molto ma allo stato è tutt’ora in servizio, si procede ad assegnare alla Polizia Locale della Città Metropolitana il Comandante della Polizia Locale di Bologna come Dirigente esterno e Comandante per il 10% del suo tempo lavoro, giustificando il tutto “tenuto conto che la Città metropolitana istituirà una posizione organizzativa a cui sarà affidato il ruolo di Vicecomandante”.
Peccato che mentre il nuovo Dirigente e Comandante al 10% prenderà servizio il 01/02/2023, l’istituzione della posizione di responsabilità interna che di fatto dovrebbe sovraintendere al restante 90%, senza peraltro portarne la responsabilità piena, non sia nemmeno stata prevista tra le modifiche urgenti da approntare all’organigramma delle posizioni di responsabilità dell’Ente, prorogato a dopo il 31/03, per l’ennesima volta senza chiarezza di un assetto definitivo, poche settimane fa.
Peccato, ulteriormente, che già a Marzo del 2022 ai tavoli sindacali l’Ente stesso aveva condiviso l’urgenza e la priorità dell’assegnazione al Corpo di Polizia Locale della Città Metropolitana di una posizione di responsabilità al 100% e che ancora a Dicembre 2022, in Prefettura, la parte sindacale aveva chiesto di partire dall’istituzione di questa posizione.
Non bastava l’annunciato percorso di esternalizzazione della funzione fondamentale della progettazione e manutenzione strade e l’involuzione organizzativa dell’Ente cui si sta assistendo da più punti di vista (lavoro agile ridotto a benefit, assetto delle responsabilità depauperato quando non trasferito altrove, piano assunzionale ai minimi termini).
Se si voleva aggiungere un motivo ulteriore al fatto che questo “normale confronto sindacale”, come lo ha recentemente definito il Sindaco a mezzo stampa, porti allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della Città Metropolitana di Bologna martedì 31 gennaio, ci si è riusciti.